Tema di una mia fan! 👊
Salve ragazzi, oggi volevo farvi leggere il tema di una mia fan che me lo ha inviato leggendo il mio post "Il mio tema Pt.2" dove vi avevo chiesto di mandarmi un vostro tema ed io lo avrei pubblicato. Buona lettura e alla prossima ciliegine!
Vite a soqquadro
Rimasi chiuso nel cimitero, avevano già chiuso il cancello grande e nero. Non potevo uscire volando, mi sarei fatto notare troppo con le mie ali bianche; da angelo non potevo lasciare la mia forma umana che mi era stata concessa da chi era al di sopra di me, quelli che comandano lì sopra. Diedi un’occhiata a qualche sepoltura, in particolare a due di esse; una era completamente ornata di fiori e con sei lumini e la seconda senza neanche un lumino. Poco dopo vidi arrivare due ombre, uno era il marchese che giaceva nella prima tomba, l’altro era il netturbino che invece giaceva nella seconda. Pensavo che mi venissero incontro per una richiesta d’aiuto, invece no, stavano litigando per i posti che rispettivamente erano stati assegnati loro. Così, senza pensarci neanche un secondo, decisi che quei due dovevano avere una lezione, concessi loro altre ventiquattro ore di vita ma durante quel giorno sarebbero vissuti uno nel corpo dell’altro. Il marchese e il netturbino vennero immediatamente catapultati nelle loro case. Il marchese si ritrovò vestito con degli abiti da netturbino tutti sporchi, in casa viveva da solo, non c’era neanche una cameriera, così il nobile fu costretto a cucinarsi qualcosa da solo per la cena, non sapeva come gestire i fornelli, si sarà bruciato quattro o cinque volte; si sentiva spaventato, dopo una vita circondato dal lusso non sapeva cosa fare. Il netturbino si ritrovò in una vasca piena di sali da bagno e circondato da cameriere, poco dopo arrivò il momento di scendere giù nel gran salone per la cena, vi era un tavolo lungo circa cinque metri, imbandito di cibo e bevande di ogni tipo, il netturbino si sentiva un po’ a disagio, non era abituato a tutte quelle attenzioni. Io intanto cercai nella mia borsa magica, capace di contenere qualsiasi cosa, la mia macchina incantata; così volai lontano nel mio regno, dal quale osservavo questi due uomini, così diversi l’uno dall’ altro e come erano in difficoltà nonostante il netturbino si sentisse molto adagiato. Mentre il sole calava e la notte arrivò, la luna piano piano si vedeva sempre più grande nel cielo bluastro; il marchese si era messo nel suo letto e rifletteva su come fosse successo tutto, abituato al suo letto comodissimo e al suo cuscino imbottito da piume d’oca e rivestito da una fodera rossa ornata da fili d’oro. Il netturbino intanto godeva di tutte queste comodità e si addormentò subito sperando che quella vita durasse per sempre. Il giorno dopo il sole caldo di Napoli sorgeva sulla città. Il marchese vide attaccato sul frigorifero con una calamita un foglio con su scritto il suo orario di lavoro, il suo primo turno era alle nove in punto, così si affrettò a farsi la barba, graffiandosi tre o quattro volte, scese dal palazzo e andò al cimitero. Vide la sua tomba, allora cercò di capire cosa gli era capitato. Poi arrivò il netturbino con le sembianze di marchese, era vestito con degli abiti elegantissimi, una bombetta nera, ed una cravatta di seta blu, anche lui notò la sua tomba. Quando si incontrarono, non credevano ai loro occhi, ma come? I loro corpi ancora sulla terra? E come erano finiti l’uno nel corpo dell’altro?Quando vidi la scena, presi la mia macchina incantata e li raggiunsi, atterrai e scesi dalla macchina con le mie sembianze da angelo senza preoccuparmi di come avrebbero reagito quei due. Allora mi avvicinai e dissi: -"Io sono colui che ha permesso che tutto questo accadesse, vi saranno concesse altre ore di vita l’uno nel corpo dell’altro, per imparare che ogni uomo non ha una vita diversa dall’altro, si differenziano solo per ricchezza e povertà che non sono importanti per giudicare."Il marchese iniziò dicendo: - "Io non ho chiesto questo nè tanto meno ho voluto che lo faceste, adesso pretendo che lei, caro angelo, o qualunque creatura lei sia, mi riporti immediatamente nella mia tomba dove riposavo così tanto bene."Il netturbino continuò :-"Beh- devo dire che sono d’accordo con il marchese nonostante questa vita non mi dispiaccia."Io senza dire niente salii sulla mia macchina incantata e me ne andai, evidentemente non avevano ancora capito! La mattinata passò velocemente, il marchese a lavorare e il netturbino a firmare contratti per l’acquisto di altre proprietà; così arrivò l’ora di pranzo. Il pomeriggio allo stesso modo passò in un battito di ciglia, fu quando arrivò l’ora di cena che tutto tornò come prima. Il marchese e il netturbino si incontrarono un'altra volta nel cimitero però sotto forma di anime, così il netturbino iniziò dicendo: -"Non ho mai vissuto in tutto quel lusso ma devo dire che in verità penso che tu ed io, se mi posso permettere, siamo simili, a parte per quello che ci apparteneva un tempo quando eravamo ancora su questa terra. Che mi dici?"
"Ti dico che in fondo hai ragione!"
Federica Maresca
Vite a soqquadro
Rimasi chiuso nel cimitero, avevano già chiuso il cancello grande e nero. Non potevo uscire volando, mi sarei fatto notare troppo con le mie ali bianche; da angelo non potevo lasciare la mia forma umana che mi era stata concessa da chi era al di sopra di me, quelli che comandano lì sopra. Diedi un’occhiata a qualche sepoltura, in particolare a due di esse; una era completamente ornata di fiori e con sei lumini e la seconda senza neanche un lumino. Poco dopo vidi arrivare due ombre, uno era il marchese che giaceva nella prima tomba, l’altro era il netturbino che invece giaceva nella seconda. Pensavo che mi venissero incontro per una richiesta d’aiuto, invece no, stavano litigando per i posti che rispettivamente erano stati assegnati loro. Così, senza pensarci neanche un secondo, decisi che quei due dovevano avere una lezione, concessi loro altre ventiquattro ore di vita ma durante quel giorno sarebbero vissuti uno nel corpo dell’altro. Il marchese e il netturbino vennero immediatamente catapultati nelle loro case. Il marchese si ritrovò vestito con degli abiti da netturbino tutti sporchi, in casa viveva da solo, non c’era neanche una cameriera, così il nobile fu costretto a cucinarsi qualcosa da solo per la cena, non sapeva come gestire i fornelli, si sarà bruciato quattro o cinque volte; si sentiva spaventato, dopo una vita circondato dal lusso non sapeva cosa fare. Il netturbino si ritrovò in una vasca piena di sali da bagno e circondato da cameriere, poco dopo arrivò il momento di scendere giù nel gran salone per la cena, vi era un tavolo lungo circa cinque metri, imbandito di cibo e bevande di ogni tipo, il netturbino si sentiva un po’ a disagio, non era abituato a tutte quelle attenzioni. Io intanto cercai nella mia borsa magica, capace di contenere qualsiasi cosa, la mia macchina incantata; così volai lontano nel mio regno, dal quale osservavo questi due uomini, così diversi l’uno dall’ altro e come erano in difficoltà nonostante il netturbino si sentisse molto adagiato. Mentre il sole calava e la notte arrivò, la luna piano piano si vedeva sempre più grande nel cielo bluastro; il marchese si era messo nel suo letto e rifletteva su come fosse successo tutto, abituato al suo letto comodissimo e al suo cuscino imbottito da piume d’oca e rivestito da una fodera rossa ornata da fili d’oro. Il netturbino intanto godeva di tutte queste comodità e si addormentò subito sperando che quella vita durasse per sempre. Il giorno dopo il sole caldo di Napoli sorgeva sulla città. Il marchese vide attaccato sul frigorifero con una calamita un foglio con su scritto il suo orario di lavoro, il suo primo turno era alle nove in punto, così si affrettò a farsi la barba, graffiandosi tre o quattro volte, scese dal palazzo e andò al cimitero. Vide la sua tomba, allora cercò di capire cosa gli era capitato. Poi arrivò il netturbino con le sembianze di marchese, era vestito con degli abiti elegantissimi, una bombetta nera, ed una cravatta di seta blu, anche lui notò la sua tomba. Quando si incontrarono, non credevano ai loro occhi, ma come? I loro corpi ancora sulla terra? E come erano finiti l’uno nel corpo dell’altro?Quando vidi la scena, presi la mia macchina incantata e li raggiunsi, atterrai e scesi dalla macchina con le mie sembianze da angelo senza preoccuparmi di come avrebbero reagito quei due. Allora mi avvicinai e dissi: -"Io sono colui che ha permesso che tutto questo accadesse, vi saranno concesse altre ore di vita l’uno nel corpo dell’altro, per imparare che ogni uomo non ha una vita diversa dall’altro, si differenziano solo per ricchezza e povertà che non sono importanti per giudicare."Il marchese iniziò dicendo: - "Io non ho chiesto questo nè tanto meno ho voluto che lo faceste, adesso pretendo che lei, caro angelo, o qualunque creatura lei sia, mi riporti immediatamente nella mia tomba dove riposavo così tanto bene."Il netturbino continuò :-"Beh- devo dire che sono d’accordo con il marchese nonostante questa vita non mi dispiaccia."Io senza dire niente salii sulla mia macchina incantata e me ne andai, evidentemente non avevano ancora capito! La mattinata passò velocemente, il marchese a lavorare e il netturbino a firmare contratti per l’acquisto di altre proprietà; così arrivò l’ora di pranzo. Il pomeriggio allo stesso modo passò in un battito di ciglia, fu quando arrivò l’ora di cena che tutto tornò come prima. Il marchese e il netturbino si incontrarono un'altra volta nel cimitero però sotto forma di anime, così il netturbino iniziò dicendo: -"Non ho mai vissuto in tutto quel lusso ma devo dire che in verità penso che tu ed io, se mi posso permettere, siamo simili, a parte per quello che ci apparteneva un tempo quando eravamo ancora su questa terra. Che mi dici?"
"Ti dico che in fondo hai ragione!"
Federica Maresca
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